Villa Aurora con la sua struttura è situata nella frazione di Le Castella nel centro dello Ionio Calabrese. Un tempo piccolo villaggio di pescatori poi divenuta meta di molti turisti. Una terra dai sapori forti e dal sole cocente, ma anche fresca perchè circondata per oltre la sua metà dal mare che si estende baciando le sue spiagge e scogliere, dove gli antichi greci tagliavano la pietra per costruire i propri templi locali e da cui da prima annibale e poi gli aragonesi attinsero materiali per costruire lasciare una delle più belle fortezze sul mare presenti in Calabria, forse anche l’unica, il castello aragonese.
La posizione strategica e appunto centrale di Le Castella, fa si che da qui gli ospiti possano raggiungere le mete più importanti da visitare sia in termini naturalistici che storico-architettonici. Da quì infatti, si raggiunge facilmente posti come Capo Colonna, luogo in cui sono ancora oggi ben visibili i resti dell'antico tempo di Hera Lacinia, oppure S. Severina con il suo fantastico castello. Ma anche la Sila, con le sue piste e montagne innevate nel periodo invernale e verdi, fresche ed accoglienti nel periodo estivo.
Tempio di Hera
Capo Colonna è il promontorio che determina il limite occidentale del golfo di Taranto, dove sorgeva il tempio dedicato ad Hera Lacinia. Fino al XVI secolo era chiamato "capo delle Colonne" perché erano rimaste al loro posto molte colonne del tempio di Hera Lacinia. Anticamente il suo nome era Lacinion (Λακίνιον in greco). La sua importanza risiede nella quantità di elementi storici che sono legati a questa punta di terra protesa sullo Ionio.
Castello di Santa Severina
La sua costruzione risale all'epoca della dominazione normanna (XI secolo) su una fortificazione preesistente di epoca bizantina. La costruzione bizantina è nota come oppidum ed è attestata da Erchemperto di Benevento testualmente come "oppidum beatae Severinae". Dopo il 1076, sulle sue rovine, Roberto il Guiscardo fece costruire un dongione le cui tracce sono state evidenziate durante i lavori di restauro. Una prova storica diretta è rilevabile nella cronaca di Amato di Montecassino mentre, sempre nel medesimo contesto, una prova indiretta è costituita da una chartula del 1130, edita dal Trinchera, nella quale l'edificio militare viene definito come "Rocca" che, come è noto, è un termine di provenienza scandinava.
Di interesse gli scavi condotti, nel 2008-2009, dalla Soprintendenza archeologica nel cosiddetto "avamposto C" e nella "grotta del coniglio". Altre ricerche archeologiche, nel corso del 2011, hanno evidenziato l'uso abitativo o funerario di numerosi anfratti della rupe, ora difficilmente raggiungibili ed a rischio di frana. Nel Castello ha sede il Museo Archeologico, dove sono esposti reperti - di proprietà dello Stato - provenienti dal territorio o rinvenuti nel corso degli scavi nella fortificazione. Sono visitabili alcune aree archeologiche (grotte, necropoli, chiesa bizantina, fondazione torre normanna etc.) messe in luce nel corso degli scavi condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.
La Sila
Definita da molti la svizzera di Italia, la Sila (nel calabrese locale Sièla, dal greco Hyle che significa selva ovvero bosco) è unaltopiano dell'Italia meridionale, situato nella zona centro-settentrionale della Regione Calabria, che si estende per 150.000 ettari attraverso le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro. Si divide (da nord a sud) in Sila Greca, Sila Grande e Sila Piccola.
È il più vecchio parco nazionale della Calabria, tra i primi 5 nati in Italia: con D.P.R. del 14.11.2002 sono stati istituiti il Parco Nazionale della Sila ed il relativo Ente, che ricomprende i territori già ricadenti nello "storico" Parco Nazionale della Calabria (1968) e tutela aree di rilevante interesse ambientale per complessivi 73.695 ettari.
La Sila è entrata nell'immaginario collettivo per le grandi nevicate, la presenza stabile deilupi, quella stagionale dei funghi porcini e per i suoi laghi.